<h2><em>Cristoforo, Ugo e Giacomo</em></h2>
<h1> DI PADRE<br />
IN FIGLIO </h1>

STORIE DI PALAZZO

Cristoforo, Ugo e Giacomo

DI PADRE
IN FIGLIO

C

Cristoforo Boncompagni, padre di Ugo, nella prima metà del ‘500 ottenne dal senato di Bologna il terreno per l’ampliamento del palazzo con l’intento di renderlo qualcosa di più di un prestigioso palazzo di famiglia.
Si narra infatti che il noto mercante amasse confidare agli amici che il palazzo al quale stava lavorando non fosse per sé ma per un pontefice, Cristoforo morì nel 1546 e non seppe mai che un papa era effettivamente vissuto nel palazzo.

Foto Storica Palazzo Boncompagni
Giacomo Boncompagni

Scipione Pulzone, “Ritratto di Giacomo Boncompagni”, 1574

Dal canto suo, forte del senso della famiglia, Ugo prima di essere pontefice, ma già uomo di chiesa, decise
di avere un figlio al quale lasciare il palazzo e confessò di avere “operato per provvedervi di figlioli quali
potevano abitare in detta casa volendo io stare a Roma”.

COSÌ NEL 1548 NACQUE GIACOMO BONCOMPAGNI, FIGLIO DI UGO E SUBITO LEGITTIMATO DAL PADRE CHE NEL 1576 GLI LASCIÒ IL PALAZZO IN OCCASIONE DELLE SUE NOZZE CON COSTANZA SFORZA DI SANTA FIORA.

Di padre in figlio

Resta a questo proposito famosa la risposta che il Papa dette a un cardinale che lamentava di averlo votato in Conclave solo perché all'oscuro della sua paternità: “Lo Spirito Santo lo sapeva perfettamente”.