Al lato opposto della stanza, sopra la porta di ingresso, si trova affrescata la scena in cui Jesse, padre di Davide, porge alcuni doni al figlio in partenza per la battaglia. Si tratta di una scelta particolare, della quale non sono noti i precedenti se non le incisioni dell’artista olandese Maerten Van Heemskerck.
A sinistra della scena centrale del soffitto è raffigurata la consegna da parte di Jesse a Davide di alcuni doni per gli altri fratelli impegnati nella guerra contro i filistei.
Alla destra della scena centrale, Davide veste l’armatura di re Saul preparandosi per combattere Golia: in realtà Davide rifiuterà di indossare l’armatura e combatterà il gigante filisteo unicamente armato di fionda
La decorazione della sala è ricchissima e presenta anche grottesche dipinte su fondo bianco come si trovano a Castel Sant’Angelo con animali fantastici e figure fitomorfe, uccelli esotici, pappagalli, paesaggi immaginari, rovine e figure mitologiche come Atena e Afrodite, Cerere o Fortuna, probabilmente ispirate alle decorazioni della Domus Aurea a Roma, scoperta alla fine del ‘400.
L’alternarsi di figure fantastiche alla fauna del territorio, di una natura lussureggiante a quella più tipicamente emiliana, si deve forse all’influenza culturale di Ulisse Aldrovandi, il grande scienziato e botanico bolognese contemporaneo e imparentato con la famiglia Boncompagni.
Al centro del soffitto si trova la scena culmine della storia di Davide, la decapitazione del gigante Golia.
Sul grande camino monumentale è posta la prima delle cinque scene, si tratta di una pittura su legno che rappresenta l’unzione di Davide quale re di Israele da parte di Samuele.